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Riapertura del Concordato Preventivo per Partite Iva: possibilità di adesione fino al 10 dicembre 2024

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Il nuovo decreto legge in arrivo prevede la riapertura del Concordato Preventivo Biennale per le partite Iva, con una scadenza prorogata fino al 10 dicembre 2024. Questa misura punta a incentivare ulteriori adesioni e aumentare il gettito fiscale, contribuendo in modo significativo alla manovra finanziaria in corso. Ecco tutto quello che c'è da sapere sulle implicazioni di questo nuovo provvedimento, gli obiettivi e l'impatto stimato sulle casse dello Stato.


Nuove scadenze per il Concordato Preventivo: cosa cambia

Il decreto legge, destinato a essere incorporato in un emendamento al decreto collegato alla manovra finanziaria (Dl 155/2024), prevede una proroga delle adesioni al concordato preventivo fino al 10 dicembre 2024. La scadenza attuale per i versamenti degli acconti, fissata al 30 novembre, sarà posticipata al 2 dicembre a causa della coincidenza con il weekend. Per garantire un processo ordinato, si prevede un doppio binario di pagamento per chi ha già aderito entro il 31 ottobre e per coloro che aderiranno con la riapertura.


Perché la maggioranza spinge per la riapertura

L'iniziativa è stata fortemente sostenuta dalla maggioranza politica, che vede nell'estensione del termine un'opportunità per ampliare la base delle partite Iva partecipanti. Questa decisione è stata presa dopo le pressioni interne al governo e rappresenta un passo verso l'inclusione di un maggior numero di contribuenti nel sistema di concordato, con l'obiettivo di incrementare gli incassi fiscali complessivi.


Obiettivo principale: aumento del gettito fiscale

Attualmente, circa 500mila partite Iva hanno aderito al concordato preventivo, contribuendo a un gettito stimato di 1,3 miliardi di euro. In particolare, tra i soggetti valutati con gli Indici Sintetici di Affidabilità (Isa), le adesioni hanno superato il 15%, con un impatto positivo sulla base imponibile stimato intorno ai 14,8 miliardi di euro. Questo include imposte sui redditi (Irpef/Ires) e l'imposta sostitutiva per i regimi forfettari, oltre all'Irap.


Vantaggi del Concordato Preventivo per i contribuenti: miglioramento dell'affidabilità fiscale

Un altro beneficio per i partecipanti al concordato è rappresentato dal miglioramento dell'affidabilità fiscale. Sono già 160mila i contribuenti che, passando da un punteggio basso (tra 1 e 8) a un massimo di 10, hanno migliorato la propria posizione fiscale. Questo aumento dell'affidabilità può tradursi in vantaggi futuri, come un minore rischio di accertamenti fiscali e maggiore accesso a benefici fiscali.


Implicazioni per la manovra finanziaria e la riduzione delle aliquote Irpef

Le entrate derivanti dall'adesione al concordato preventivo saranno utilizzate per coprire parte delle spese previste nella manovra finanziaria. In particolare, si punta alla riduzione delle aliquote Irpef, con l'obiettivo di tagliare la seconda aliquota dal 35% al 33%. Questa misura richiede un gettito di almeno due miliardi di euro, motivo per cui l'estensione della scadenza al 10 dicembre diventa cruciale per valutare l'impatto sul bilancio dello Stato.


Come aderire al Concordato Preventivo

Per aderire al concordato preventivo, le partite Iva devono presentare la domanda attraverso i canali ufficiali dell'Agenzia delle Entrate. La procedura include la verifica dei requisiti e il pagamento degli importi dovuti entro le nuove scadenze stabilite.


Conclusione

La riapertura del concordato preventivo rappresenta un'importante opportunità sia per le partite Iva che cercano di regolarizzare la propria posizione con il Fisco, sia per lo Stato, che mira a incrementare le entrate fiscali per finanziare la manovra finanziaria in corso. La proroga fino al 10 dicembre 2024 permetterà a un numero maggiore di contribuenti di partecipare, generando potenzialmente ulteriori risorse utili per la riduzione delle aliquote Irpef e altre misure di bilancio.

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