top of page

Lavoratori impatriati: guida a requisiti, novità e come ottenere l’agevolazione del 50% nel 2025

  • 6 ago
  • Tempo di lettura: 5 min
impatriati

Nel 2025 il regime fiscale per i lavoratori impatriati in Italia continua a rappresentare un’opportunità vantaggiosa per chi decide di rientrare nel Paese dopo un periodo all’estero. Tuttavia, con il Dlgs 209/2023, i requisiti per accedere all’agevolazione fiscale del 50% sono diventati più stringenti, puntando su profili altamente qualificati e su trasferimenti stabili. In questa guida aggiornata analizziamo tutti i requisiti richiesti, le condizioni da rispettare, i limiti e gli obblighi previsti per evitare errori e perdere il beneficio.



Chi può accedere al regime fiscale per lavoratori impatriati nel 2025?


Solo chi possiede una qualifica elevata e si trasferisce stabilmente in Italia ha diritto all’agevolazione fiscale del 50%. I lavoratori devono aver risieduto all’estero per almeno 3 anni (in alcuni casi 6 o 7) e trasferire la propria residenza fiscale in Italia per almeno 4 anni.


La normativa aggiornata, in vigore dal 1° gennaio 2024, è disciplinata dall’art. 5 del Dlgs n. 209/2023 e si applica esclusivamente a chi ha trasferito la propria residenza anagrafica in Italia a partire dal 2024. Per chi è rientrato prima, continuano a valere le condizioni più favorevoli previste dall’art. 16 del Dlgs 147/2015.



Quali sono i requisiti fondamentali per ottenere le agevolazioni per lavoratori impatriati?


I requisiti principali sono: qualifica elevata, non residenza fiscale in Italia per un periodo variabile (3, 6 o 7 anni), e impegno a risiedere almeno 4 anni nel Paese. L’attività lavorativa deve essere svolta prevalentemente in Italia.


Requisito soggettivo: qualifica o specializzazione elevata


Per rientrare nel regime agevolato è obbligatorio soddisfare uno dei seguenti criteri:

  • Titolo di studio superiore: laurea triennale o qualifica post-secondaria (minimo 1 anno);

  • Professione regolamentata in Italia: attività che richiede iscrizione ad albi o ordini (es. avvocato, medico, ingegnere);

  • Qualifica professionale riconosciuta nel paese d’origine, che certifichi competenze specifiche.


La documentazione dovrà essere completa e pronta per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Non basta un’autocertificazione generica.


Periodo di non residenza fiscale: varia da 3 a 7 anni


Il requisito della residenza fiscale all’estero varia in base alla posizione del lavoratore prima del rientro:

Caso

Requisito di non residenza

Condizione lavorativa

Caso 1

3 anni

Lavoratore torna in Italia per un'azienda diversa

Caso 2

6 anni

Stesso datore di lavoro in Italia e all’estero

Caso 3

7 anni

Stesso datore in Italia prima e dopo l’esperienza all’estero

Impegno minimo in Italia: 4 anni di residenza fiscale


Il regime agevolato richiede:

  • Residenza fiscale stabile in Italia per almeno 4 anni;

  • Attività lavorativa svolta prevalentemente nel territorio nazionale;

  • In caso di interruzione anticipata della permanenza, decadono i benefici e l’Agenzia delle Entrate recupera le imposte non versate, più sanzioni e interessi.



Come si accede concretamente al regime agevolato per lavoratori impatriati?


Il lavoratore deve autocertificare i requisiti al proprio datore di lavoro, che applicherà direttamente l’agevolazione in busta paga. In caso di attività autonoma, la richiesta avviene in dichiarazione dei redditi.


Lavoro dipendente


Il dipendente deve:

  1. Presentare un’autocertificazione al datore di lavoro;

  2. Confermare il rispetto di tutti i requisiti previsti;

  3. Ricevere direttamente in busta paga il beneficio fiscale (riduzione del 50% sull’imponibile).


Se rientri nel regime agevolato e devi presentare la dichiarazione dei redditi, puoi fare tutto online in pochi minuti con la piattaforma PersonalCaf di GruppoPiù: ti basta caricare i documenti e penseremo noi a elaborare il tuo Modello 730, che troverai pronto sul tuo profilo personale.


Lavoro autonomo o parasubordinato


Il beneficio va richiesto in sede di dichiarazione dei redditi e può essere applicato a:

  • Partite IVA individuali;

  • Collaborazioni coordinate e continuative;

  • Professionisti iscritti ad albi o registri.


In ogni caso, il reddito agevolabile non può superare i 600.000 euro annui.



Quali documenti servono per accedere all’agevolazione per lavoratori impatriati?


È necessario conservare documenti che dimostrino qualifica, residenza estera, e rapporti lavorativi pregressi. Sono fondamentali in caso di verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate.


Documentazione consigliata:

  • Copia del titolo di studio o certificato di qualifica professionale;

  • Contratti di lavoro esteri ed eventuali certificazioni del datore;

  • Iscrizioni anagrafiche e prove di residenza fiscale all’estero (es. dichiarazioni dei redditi estere, bollette, contratti di affitto);

  • Dichiarazione dell’attività svolta in Italia e sua prevalenza sul territorio.


Se hai già tutta la documentazione a disposizione, puoi caricarla direttamente sulla piattaforma PersonalCaf di GruppoPiù: prepariamo e carichiamo il tuo 730 online, in modo sicuro, semplice e veloce, senza bisogno di recarti in sede. Accedi alla piattaforma



FAQ – Regime impatriati 2025: domande frequenti


Qual è il beneficio fiscale per i lavoratori impatriati nel 2025?

Il 50% del reddito prodotto in Italia non viene tassato fino a un massimo di 600.000 euro annui.


Chi può accedere al regime nel 2025?

Chi ha trasferito la residenza anagrafica in Italia dal 1° gennaio 2024 in poi e soddisfa i nuovi requisiti del Dlgs 209/2023.


Il requisito dei 3, 6 o 7 anni si basa su cosa?

Dipende dal rapporto con il datore di lavoro italiano prima e dopo l’esperienza all’estero: più è continuativo, più lungo dev’essere il periodo di non residenza.


Basta autocertificare i requisiti?

No. L’autocertificazione è necessaria ma non sufficiente: bisogna essere pronti a documentare ogni requisito con prove verificabili. Per evitare errori o omissioni nella dichiarazione dei redditi, puoi affidarti al nostro servizio digitale: con PersonalCaf di GruppoPiù gestisci tutto online, in modo guidato e professionale, anche se rientri nel regime degli impatriati.


Il beneficio vale per tutte le professioni?

Solo se si possiede una qualifica elevata o si esercita una professione regolamentata.



Ecco cosa fare ora


1. Verifica se hai i requisiti per accedere al regime impatriati Hai vissuto all’estero? Sei un professionista qualificato? Il nostro team può aiutarti a capire se puoi beneficiare dell’agevolazione del 50%. 👉 Ottieni una consulenza personalizzata


2. Compila e invia il tuo Modello 730 online in pochi minuti

Se rientri nel regime impatriati, è fondamentale gestire correttamente la dichiarazione dei redditi. Con PersonalCaf di GruppoPiù ti basta caricare i tuoi documenti: elaboriamo noi il tuo 730 e lo trovi pronto sul tuo profilo.


3. Rimani aggiornato su tutte le agevolazioni per chi rientra in Italia

Normative, scadenze fiscali, opportunità per chi torna a lavorare in Italia: ricevi tutto direttamente via mail.



Conclusione


Il regime fiscale per i lavoratori impatriati nel 2025 è stato reso più selettivo, ma resta un’opportunità concreta per chi intende rientrare in Italia e contribuire con competenze qualificate. Comprendere bene i requisiti, le tempistiche e gli obblighi permette di evitare errori e beneficiare appieno delle agevolazioni previste. Affidarsi a un professionista per l’analisi della propria posizione può fare la differenza.


Se hai deciso di rientrare in Italia e vuoi presentare correttamente la tua dichiarazione fiscale, puoi usare PersonalCaf di GruppoPiù: carichi i tuoi documenti una sola volta e trovi il tuo Modello 730 già compilato nel tuo profilo personale, pronto per essere trasmesso.

bottom of page