Tassazione plusvalenze da criptovalute nel 2025: guida completa e indicazioni dell’Agenzia delle Entrate
- 1 giorno fa
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Nel 2025, il tema delle plusvalenze da criptovalute è diventato sempre più rilevante per privati, imprese e startup innovative. Con la crescente diffusione delle valute digitali e la regolamentazione in continuo aggiornamento, è essenziale comprendere come calcolare correttamente la tassazione sulle criptovalute 2025, specialmente alla luce dei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate nella risposta n. 135/2025.
In questo articolo ti spieghiamo quando scatta la tassazione, come dimostrare la proprietà dei wallet, e quali sono le regole per la determinazione del costo di acquisto delle criptovalute, seguendo il regime amministrato o dichiarativo.
Tassazione criptovalute 2025: quando si configura la plusvalenza
Trasferimento verso wallet esterni: nessuna tassa, ma serve documentazione
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il trasferimento di criptovalute verso un self custodial wallet o verso un wallet presso un altro exchange non comporta automaticamente una tassazione, purché venga dimostrato che il wallet è effettivamente intestato al cliente.Cosa serve per dimostrarlo:
Dichiarazione scritta firmata;
Registrazione audio-video conferenza;
Documentazione dell’exchange o altro intermediario.
Attenzione: in mancanza di prova documentale, il trasferimento viene considerato una cessione a titolo oneroso e diventa fiscalmente rilevante.
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Regime Amministrato vs Regime Dichiarativo: le differenze fiscali
Revoca del Regime Amministrato: Implicazioni Fiscali Immeditate
Se il cliente decide di revocare l’opzione per il regime amministrato, scatta l’obbligo per l’intermediario di:
Agire come sostituto d’imposta fino al 31 dicembre dell’anno di revoca;
Comunicare i valori di carico delle criptovalute presenti nel wallet;
Fornire dettaglio delle minusvalenze residue.
Le eventuali minusvalenze possono essere:
Compensate con plusvalenze future;
Indicate nella dichiarazione dei redditi in regime dichiarativo.
Se hai effettuato movimentazioni in criptovalute e devi passare dal regime amministrato a quello dichiarativo, è fondamentale riportare correttamente plusvalenze e minusvalenze nel tuo Modello 730.
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Calcolo delle plusvalenze crypto: metodo del prezzo medio ponderato
Come determinare il costo fiscale delle criptovalute
Il parametro fondamentale per il calcolo delle plusvalenze sulle criptovalute è il prezzo medio ponderato, da applicare a ciascuna categoria omogenea di asset digitali.
Perché si usa il prezzo medio ponderato?
Uniforma il valore di carico per operazioni multiple
Riduce margini di errore nei calcoli
Rende più semplice la rendicontazione fiscale
Questo metodo semplifica la gestione fiscale anche per chi ha effettuato operazioni frequenti durante l’anno.
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Documentazione necessaria in caso di deposito da altri wallet
Quando le criptovalute arrivano da wallet esterni intestati al cliente o a terzi, non è sufficiente una dichiarazione generica. È necessaria documentazione ufficiale, come:
Contabili bancarie di acquisto;
Certificazioni da intermediari;
Documentazione di tracciabilità blockchain.
In assenza di tali elementi, il costo fiscale viene considerato pari a zero, con conseguente tassazione dell’intero importo come plusvalenza. Per non incorrere in errori o nel rischio di una tassazione integrale, è fondamentale inserire correttamente i costi di acquisto.
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Normativa fiscale criptovalute: i riferimenti normativi essenziali
L’intera disciplina fiscale è fondata sull’art. 1, commi 126-227 della Legge 197/2022 (Legge di Bilancio 2023), che ha introdotto:
Regole specifiche per il regime amministrato;
Obblighi di documentazione per la tracciabilità dei wallet;
Compensazione tra plusvalenze e minusvalenze in ambito crypto.
In aggiunta, l’Agenzia delle Entrate ha ribadito le interpretazioni operative con la Circolare 30/E del 27 ottobre 2023, utile riferimento per fiscalisti, commercialisti e operatori crypto.
Come adeguarsi alla normativa cripto nel 2025
La corretta determinazione delle plusvalenze da criptovalute richiede oggi una gestione attenta e documentata, soprattutto per chi opera nel regime amministrato. Le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate aiutano a fare chiarezza, ma pongono anche un forte accento sulla necessità di trasparenza documentale e tracciabilità.
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