Trattamento integrativo 2025: cos'è e come funziona il Bonus Irpef in busta paga
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Le novità sul trattamento integrativo: cosa cambia nel 2025 per i dipendenti
Il trattamento integrativo, comunemente conosciuto come bonus Irpef, è una misura fiscale pensata per alleggerire il carico tributario sui redditi medio-bassi. Con la Legge di Bilancio 2025, questo strumento ha subito alcune modifiche importanti che interessano milioni di lavoratori dipendenti in Italia. In questo articolo analizziamo in dettaglio cos’è il trattamento integrativo, come funziona e quali sono le fasce di reddito 2025 per accedervi.
Cos'è il trattamento integrativo e perché è importante
Definizione e origini del bonus Irpef
Il trattamento integrativo, introdotto dal 2020, consiste in un credito d’imposta che viene riconosciuto mensilmente in busta paga, fino a un massimo di 1200 euro annui (pari a circa 100 euro al mese). Questo beneficio fiscale va a sostituire il precedente "Bonus Renzi" e rappresenta uno strumento di riduzione del cuneo fiscale, ovvero la differenza tra il costo del lavoro per l’impresa e il netto percepito dal lavoratore.
Beneficiari del bonus
Il trattamento integrativo spetta a:
Lavoratori dipendenti (anche soci di cooperative)
Lavoratori in cassa integrazione
Collaboratori coordinati e continuativi
Stagisti, tirocinanti e beneficiari di borse di studio
Disoccupati che percepiscono NASpI o DIS-COLL
Lavoratori socialmente utili, sacerdoti, revisori, amministratori comunali e PA
Restano esclusi: pensionati, lavoratori autonomi e chi ha redditi annui superiori a 28.000 euro.
Scaglioni di reddito 2025: chi ha diritto al trattamento integrativo
A partire dal 2025, il diritto al trattamento integrativo viene ricalibrato in base a tre nuovi scaglioni IRPEF:
Fasce reddituali aggiornate
Redditi fino a 15.000 euro: ricevono l’intero bonus.
Redditi tra 15.000 e 28.000 euro: importo decrescente al crescere del reddito.
Oltre 28.000 euro: non spettante.
Questa revisione rappresenta un restringimento rispetto agli anni precedenti, quando il bonus era accessibile fino ai 40.000 euro di reddito.
Come viene erogato il trattamento integrativo nel 2025
Meccanismo mensile in busta paga
Il datore di lavoro agisce come sostituto d’imposta, riconoscendo il bonus mensilmente, a meno che il dipendente non chieda diversamente. Il calcolo è basato su una proiezione annuale del reddito, considerando il numero di mensilità previste (12, 13 o 14).
Due possibili conguagli a fine anno
Conguaglio a credito: il lavoratore ha ricevuto meno di quanto spettante → rimborso.
Conguaglio a debito: ricevuto più del dovuto → restituzione (in max 8 rate se > 60€).
Scelta del dipendente: mensile o in fase di conguaglio
Il dipendente può:
Rinunciare al trattamento mensile
Richiedere l'erogazione in unica soluzione a dicembre (in fase di conguaglio)
Questa opzione è particolarmente utile nei casi di variazioni salariali importanti (es. premio produzione) che possono alterare il diritto al bonus.
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Modello 730 e dichiarazione dei redditi: attenzione alla sezione C14
I lavoratori devono riportare l’importo del bonus ricevuto nella sezione C14 del Modello 730. In assenza di sostituto d’imposta (es. disoccupati), il bonus sarà erogato direttamente dall'Agenzia delle Entrate o eventualmente recuperato tramite rimborso.
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Perché è importante conoscere il trattamento integrativo 2025
Il trattamento integrativo 2025 rappresenta un’importante opportunità per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 28.000 euro. Tuttavia, la nuova riformulazione delle fasce reddituali rende essenziale una gestione accurata delle buste paga e delle dichiarazioni fiscali.
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