L'Italia si adegua alla tendenza globale verso i pagamenti digitali: come cambia l'utilizzo del denaro contante, quali sono le opportunità future e quale è il rapporto degli italiani con il fintech
Il contante sta diventando sempre meno utilizzato in Italia, mentre i pagamenti digitali e le carte di credito stanno prendendo il sopravvento. Ma quanto è davvero cambiato l'approccio degli italiani verso il denaro liquido negli ultimi anni? Dai dati sull'utilizzo del contante alle criticità ancora presenti, in questo articolo esploreremo le statistiche relative all'utilizzo del denaro in Italia, le tendenze future e le sfide che ci attendono.
I dati
Un recente working paper di Banca d'Italia ci fornisce un quadro preciso dell'utilizzo del contante in Italia. Come possiamo vedere dalla seguente infografica, che mette a confronto i dati del 2021 e del 2019, la maggioranza degli italiani (il 61,7%) continua a utilizzare il contante spesso, molto spesso o sempre. Tuttavia, questa percentuale è inferiore di dieci punti rispetto a quella del 2019, quando il contante era usato spesso dal 37% degli italiani. D'altra parte, la percentuale di coloro che tendono a fare uso del contante raramente o addirittura mai, è aumentata dal 7,6% al 16,7%.
Gli esperti del settore finanziario concordano che questa tendenza verso i pagamenti digitali è una conseguenza dell'evoluzione tecnologica e dell'aumento dell'uso dei dispositivi mobili, che garantiscono una seri di vantaggi come la maggiore sicurezza e tracciabilità dei pagamenti digitali.
Ma come è il rapporto degli italiani con il fintech?
Nonostante la crescita dei pagamenti digitali in Italia, i dati mostrano anche una maggiore diffidenza verso il mondo della finanza e dell'economia digitale. La percentuale di coloro che pensano che i pagamenti digitali consentano una migliore pianificazione delle proprie finanze è scesa dal 59,1% al 53,8% tra il 2019 e il 2021. Inoltre, la percentuale di coloro che ritengono di avere bisogno di aiuto per effettuare pagamenti digitali è aumentata dal 33,6% al 40,5%. Gli analisti della Banca d'Italia attribuiscono questo a un effetto Dunning-Kruger inverso, in cui la maggiore esperienza nell'utilizzo di strumenti digitali ha reso le persone più consapevoli sia delle loro abilità che dei limiti di tali strumenti.