Quali sono le differenze tra Regime Forfettario e Ordinario? Scegli il più adatto a te
Come freelance o professionista, la scelta del regime fiscale giusto può fare una grande differenza nella gestione della tua attività. In Italia, ci sono due opzioni principali a disposizione dei liberi professionisti: il regime forfettario e il regime ordinario. La scelta del regime fiscale influirà sulla tassazione, sui costi detraibili e sulle imposte da pagare. In questo articolo esploreremo le differenze fondamentali tra i due regimi, per aiutare i freelancer e i professionisti a capire quale opzione sia più adatta alle loro esigenze.
Le differenze
Vediamo dunque le principali differenze:
TASSAZIONE Il Regime Forfettario prevede una tassazione agevolata al 15%, che scende al 5% per i primi 5 anni nelle nuove attività, senza obbligo di pagamento dell’IVA. Si tratta quindi di un’aliquota più bassa rispetto al regime ordinario;
COSTI DEDUCIBILI Nel regime ordinario si possono “scaricare” tutti i costi relativi all’attività (cd. oneri deducibili), come ad esempio la locazioni di immobili. I forfettari, invece, non possono scaricare i costi, ma il reddito imponibile è calcolato applicando al totale dell’incassato un coefficiente di redditività, determinato dal codice ATECO della propria P.IVA;
IMPOSTE In regime ordinario si dovrà pagare l’IRPEF, un’imposta progressiva a scaglioni che va da un’aliquota minima del 23% ad una massima del 43% ed è previsto il pagamento dell’IVA.
La soluzione
Ma come rispettare tutte queste incombenze? Sia per il regime forfettario che quello ordinario GruppoPiù ha la soluzione pensata appositamente per la contabilità dei liberi professionisti.
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