Bonus mobili 2026: cosa prevede la Legge di Bilancio e come ottenere la detrazione al 50%
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Il bonus mobili 2026 è una detrazione Irpef del 50% sulle spese sostenute per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati ad immobili oggetto di ristrutturazione.
È stato prorogato dalla Legge di Bilancio 2026, ora in esame al Parlamento, e sarà valido anche per tutto il prossimo anno, con un tetto massimo di spesa di 5.000 euro. Il beneficio si applica solo se i lavori di recupero edilizio sono iniziati nell’anno precedente all'acquisto.
In cosa consiste la detrazione
La detrazione Irpef del 50% si applica su un massimo di 5.000 euro di spesa per unità immobiliare. L’importo detraibile va suddiviso in 10 quote annuali di pari importo.
Esempio pratico: per una spesa di 5.000 euro, il contribuente potrà detrarre 2.500 euro totali, cioè 250 euro all’anno per 10 anni.
A chi spetta il bonus mobili
Possono accedere al bonus mobili le persone fisiche che sostengono spese di ristrutturazione edilizia su immobili residenziali (singole unità o parti comuni).Il beneficiario deve essere il soggetto che ha sostenuto le spese e che figura come intestatario delle fatture e dei pagamenti.
Quali sono i requisiti per accedere al bonus mobili 2026
Per ottenere il bonus mobili 2026 è obbligatorio che l’immobile sia oggetto di un intervento di recupero edilizio avviato nell’anno precedente all'acquisto dei beni.
La spesa per l’arredo deve essere collegata direttamente ai lavori effettuati, ma non è necessario che l’acquisto avvenga dopo il pagamento degli interventi.
Quali lavori danno diritto al bonus
La detrazione è ammessa solo in caso di specifici interventi di recupero, tra cui:
Su singole unità abitative
Manutenzione straordinaria
Restauro e risanamento conservativo
Ristrutturazione edilizia
Ricostruzione o ripristino di immobili danneggiati da calamità (con dichiarazione di emergenza)
Su parti comuni di edifici residenziali
Manutenzione ordinaria e straordinaria
Restauro e risanamento conservativo
Ristrutturazione edilizia
Interi fabbricati
Solo se i lavori sono eseguiti da imprese o cooperative che vendono o assegnano l’immobile entro 18 mesi dal termine dei lavori
Importante: non danno diritto al bonus i lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (tinteggiature, sostituzione pavimenti o infissi, rifacimento intonaci).
Come dimostrare la data di inizio lavori
È necessario provare che i lavori siano iniziati prima dell’acquisto dei mobili. Si può farlo con:
Titoli abilitativi (CILA, SCIA, permessi)
Comunicazione all’ASL, se prevista
Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, se non è richiesto alcun titolo
Quali beni rientrano nel bonus mobili 2026
Rientrano nel bonus mobili gli arredi e i grandi elettrodomestici acquistati per immobili oggetto di lavori di recupero. I beni devono essere nuovi e rispondere a determinati requisiti energetici.
Mobili ammessi alla detrazione
Letti, armadi, cassettiere, librerie
Tavoli, sedie, scrivanie, comodini
Mobili da cucina e complementi d’arredo
Elettrodomestici inclusi
Frigoriferi, congelatori
Lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie
Forni, microonde, piani cottura elettrici
Apparecchi per il riscaldamento o il raffrescamento
Nota: Gli elettrodomestici devono avere almeno una classe energetica pari a: A per i forni E per lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi (o etichette equivalenti aggiornate)
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Come richiedere il bonus mobili 2026: documenti, pagamenti e procedura
Per accedere al bonus mobili 2026 è necessario pagare con metodi tracciabili e conservare tutta la documentazione.
La detrazione viene richiesta nella dichiarazione dei redditi (730 o Modello Redditi PF).
Modalità di pagamento ammesse
Bonifico bancario o postale
Carta di credito o debito (no contanti, no assegni)
Documentazione da conservare
Fatture d’acquisto con dettaglio dei beni
Ricevute di pagamento
Documentazione che attesta l’inizio lavori
Eventuale dichiarazione sostitutiva, se necessaria
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FAQ – Domande frequenti sul Bonus Mobili 2026
Qual è il limite massimo di spesa detraibile?
5.000 euro per unità immobiliare, anche in caso di interventi su parti comuni. Il limite è fisso e non cumulabile per più contribuenti sullo stesso immobile.
Posso acquistare i mobili prima dell’inizio dei lavori?
No. I lavori devono essere già iniziati prima dell’acquisto, anche se il pagamento dei lavori può avvenire dopo.
Il bonus mobili vale anche per la seconda casa?
Sì. Non esiste distinzione tra prima e seconda casa ai fini del bonus mobili, a differenza di altri bonus edilizi.
È cumulabile con il bonus ristrutturazione?
Sì. Il bonus mobili è un’agevolazione collegata agli stessi lavori che danno diritto al bonus ristrutturazione, ma ha un tetto separato.
Devo comunicare qualcosa all’Agenzia delle Entrate?
No. Non serve inviare comunicazioni preventive. È sufficiente indicare le spese nella dichiarazione dei redditi e conservare i documenti.


